Porta Elisa News

Brunori a Corner Corto: "Ecco cosa vogliamo costruire"

lunedì, 20 ottobre 2025, 20:26

"Dove può arrivare questa società? Sono una persona molto scaramantica, ma vogliamo creare un progetto serio e rendere rispettabile la società, partendo dalle strutture, che la Lucchese non abbia un centro sportivo mi stupisce, poi vediamo dove arriviamo”: così il patron rossonero Matteo Brunori che è intervenuto per la prima volta in diretta a Corner Corto, la trasmissione Facebook di Gazzetta Lucchese. Tantissime le domande ma anche i complimenti per quanto fatto sinora. 

“Cosa rende sostenibile il calcio oggi? In queste categorie – ha spiegato – sino a che non si arriva nei professionisti, è veramente difficile. Abbiamo presentato un business plan al bando ad evidenza pubblica in cui abbiamo messo nero su bianco che i primi anni sarebbero stati in negativo chi dice l contrario probabilmente mente o non ha contezza dei numeri. Per rendere sostenibili le squadre si deve fare un ragionamento sulle strutture e sul coinvolgimento di partner sulle strutture, oltre agli investimenti propri, e sul creare quel mondo calcio che porta risorse. Oggi accanto al settore giovanile, ci vuole una operazione di scouting e un centro sportivo”.

“I lavori allo stadio? Sulle torri faro – ha aggiunto – siamo noi ad aver chiesto un po' di tempo al Comune perché sull'impianto stiano facendo riflessioni e dobbiamo pensare anche alle aree limitrofe come il centro Vignini, ecco perché sono slittati i lavori. Stiamo ragionando di avvicinare le curve per creare spazi dove poter far allenare la squadra ma anche per creare una parte riabilitativa per la squadra. Non stiamo parlando di un intervento faraonico ma di un intervento funzionale che vogliamo sviluppare prima possibile. Mi stupisce Lucca e le società precedenti non abbiano lavorato su un centro sportivo e stiamo iniziando a guardarci intorno: c'è una interlocuzione in corso. La tempistica? E' ieri, tra le qualità non ho la pazienza. L'intervento sullo stadio è più rapido di quello sul centro sportivo, ma abbiamo già fatto sopralluoghi anche per questo secondo aspetto, che è sicuramente più lungo. Siamo partiti, cominceremo a vedere i frutti insieme”.

Sui numeri della campagna abbonamenti e sulle presenze, Brunori si è dichiarato sorpreso positivamente: “Ci aspettavamo una piazza calda e presente ma non pensavamo questi numeri, almeno io dopo tante disavventure e fallimenti. Noi allo stadio abbiamo abolito due parole: fallimento e l'anno scorso”. Brunori ha anche parlato di mercato: “Serve un lavoro costante con il gruppo e sul mercato. Non esiste nel calcio una configurazione che inizia e finisce, gli innesti vanno fatti con razionalità. Sono soddisfattissimo del gruppo squadra, non è il momento di tirare le somme in attacco, si deve sempre considerare anche se le persone sono un valore aggiunto e che motiva la squadra. Tendenzialmente sono contro l'attaccante che scende di categoria, ma siamo sul mercato per ogni ruolo: si devono però rispecchiare determinati canoni, a cominciare dal fatto che i premi li dividiamo per squadra e non per singoli. Il fenomeno fuori categoria può aiutare in un campionato ma distrugge quello dopo: la squadra va migliorata come lo staff e le strutture”. Perché la scelta di mister Pirozzi e del direttore generale Gianni? “In base a una visione di una società calcistica che fosse vicina alla mia”, ha chiarito.

Sul mancato arrivo di qualche ex rossonero Brunori ha spiegato che sono state fatte alcune considerazioni, abbiamo interloquito e preso percorsi diversi. E a chi ha chiesto a che modello vi ispirate: “Uno meglio non lo dico, uno è l'Empoli, ma va anche detto che certi percorsi da altre parti sono partiti da tempo. Penso anche all'Atalanta o al Tottenham”. Sul merchandising, il patron ha confermato che sta per partire: “Siamo in ritardo noi, ma ci stiamo muovendo, alcune fasi di questo ingresso sono state estenuanti. Ci attiveremo anche per iniziative nelle scuole già da quest'anno, prima di Natale. Lo stadio più è pieno più è bello”.

Qualche parola anche sull'arrivo a Lucca: “Di entrare nel mondo del calcio ci pensavamo da tempo, la scelta di Lucca è stata istintiva, conoscevo la città ma è stata di pancia, non era nel programma. Hanno inciso l'impianto e lo stadio. Prima di Lucca abbiamo pensato al Rimini ma non era nelle nostre condizioni per tantissimi motivi”. E sul settore giovanile: “Massimo Morgia che lavora sul settore giovanile ha anche lui facoltà di stare sul mercato, il risultato della società è anche frutto del lavoro sotto la prima squadra: hai ragazzi ho detto che sono fortunati di aver a che fare con questo tipo di persone come Morgia”.

L'interlocuzione con l'imprenditoria locale? “In questo momento – ha spiegato – non è sviluppatissima, nonostante alcune realtà locali abbiano sponsorizzato la Lucchese e siano venuti allo stadio e li ringraziamo. L'imprenditoria locale può non essere interessata o aver avuto a che fare con gestioni che non collimavano con il loro modo di fare, non saprei: pensiamo a fare il nostro, ben contenti e disponibili a confrontarci con chiunque. E' sicuramente più difficile sviluppare una società essendo del territorio, ma è anche un bel percorso e comunque un grazie per chi già ci sta aiutando”.

Infine, il rapporto con l'amministrazione comunale: “Per quello che mi riguarda i rapporti sono ottimi, abbiamo una interlocuzione aperta e l'amministrazione è attenta e partecipa, poi, noi come loro, dobbiamo fare i fatti. Non dimentichiamoci che molti sono tifosi”.

 

 

 

 

 

 

 




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