Detto tra noi

Se ne vanno come sono arrivati, ovvero in modo pessimo

venerdì, 22 novembre 2024, 11:02

di fabrizio vincenti

Sembra proprio che stiano scorrendo i titolo di coda per l'avventura del Gruppo Bulgarella a Lucca. Tante promesse, qualche perentorio proclama, l'assicurazione di una gestione di medio-lungo periodo che si sono andati a infrangere, prima di tutto ma non solo, sugli scogli della vicenda personale del presidente Bulgarella, al quale rinnoviamo, sinceramente, ogni augurio di non arrendersi e di poter superare le difficoltà. Ma questo interregno del Gruppo Bulgarella, difficile non chiamarlo così vista la breve durata, ci pare si concluda così come era iniziato. Ovvero con non troppa trasparenza e con un briciolo e più di arroganza. Ci riferiamo non tanto al fatto dell'arrivo del futuro presidente nella sede di Lucca United che aveva fatto generare tante aspettative e speranze, comprese le nostre. Ci riferiamo piuttosto alle prime mosse compiute dall'allora nuova società e che personalmente non ci sono piaciute per nulla, facendolo notare mentre un coro, anzi un belato, di plaudenti inneggiava alle magnifiche e progressive sorti della Lucchese.

Non ci piacque da subito la vicenda dall'acquisizione dell'immobile di San Giuliano Terme, fatta passare sotto traccia e presentata poi come ricapitalizzazione senza ovviamente, in quel caso, immettere liquidità nelle casse sociali. Non ci piacque tanta enfasi. Non ci piacque la vicenda del marchio, che in una tifoseria leggermente meno stressata di quella rossonera avrebbe provocato una rivolta. Per informazione, guardate cosa è accaduto in molte piazze. In quel caso, la società non fece passare la scelta sottotraccia, ma con parecchia arroganza: nessun sondaggio tra i tifosi, nessun rispetto per quello che era stata la storia del vecchio marchio, solo la necessità quasi come primo atto di mettere a bilancio un altro valore e fare una bella conferenza stampa in una location di prestigio. Anche in quel caso, i soliti plaudenti belarono e alcuni di essi arrivarono a ipotizzare addirittura che le slide con il pullman personalizzato fossero realtà. Per qualche fesso ancora in giro, lo ribadiamo: il pullman personalizzato non esiste, a differenza peraltro anche del Legnago Salus. 

Tanti annunci, pochi fatti e tanta inesperienza: ecco la sintesi. Non per questo, non dimentichiamo che l'attuale compagine ha pagato regolarmente gli stipendi, impedendo la beffa, dopo tanta ambizione, di essere penalizzati. Voi capite che, rispetto alle premesse, siamo sotto la sufficienza, anche perché nessuno ha chiesto loro di venire e, a quanto risulta, non erano nemmeno gli unici interessati ad acquistarla. Dunque, la storia di aver salvato la Lucchese va un po' rivisitata. La conclusione del ciclo sembra ricalcare quanto vissuto in questi mesi. Ovvero poca e spesso discutibile comunicazione, poca, pochissima informazione fatta uscire talvolta in modo a dir poco singolare, forse pensando di danneggiare la stampa, talvolta molta sufficienza negli approcci, senza considerare le tante assenze fisiche che hanno segnato i momenti cruciali. Non a caso, il punto sulla vicenda dell'allenatore lo ha dovuto fare il direttore sportivo, la società vigila, si dice.

O forse era impegnata nelle trattative con un soggetto ancora sconosciuto al momento in cui scriviamo. Non a caso: raramente le cose sono state fatte con la dovuta comunicazione e rispetto per la città. Lo diciamo perché, a quanto si dice, ma non abbiamo motivi per dubitarne, la trattativa è virtualmente conclusa, ma di nomi, per ora, nemmeno a parlarne. In pratica, si annuncerà il nome quando saranno dal notaio o ci saranno già stati. E di fatto, chiunque esso sia il nuovo proprietario, i giochi saranno chiusi. Basti pensare che nessuno, nemmeno il sindaco, è stato informato di chi sia l'acquirente. E' grave, molto grave, perché se è vero che la Lucchese è una società privata, è altrettanto vero che rappresenta un qualcosa di più di una semplice attività economica per la città e per i tifosi. Si tratta di una forma di basilare rispetto, che cozza con le notizie di bonifici già avvenuti, ovvero non di una semplice trattativa in corso o alle sue fasi iniziali, ma di un accordo che sta trovando sostanza economica. Vediamo già la scena: a conti fatti, la Lucchese comunicherà, compatibilmente con gli orari dei voli Trapani-Pisa, l'avvenuta cessione (o la sua imminente) al sindaco. Il tenere sottotraccia il tutto è proprio quello che vuole l'attuale compagine che non vede l'ora di sgommare e tornarsene, trolley di servizio compreso a rimorchio dell'attuale amministratore delegato, alle loro principali attività e evitare ogni ulteriore dilazione. Et voilà la nuova proprietà, fa pure rima. C'è solo da incrociare le dita. 



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