Detto tra noi

Il bello viene ora

venerdì, 21 giugno 2024, 12:17

di fabrizio vincenti

Soltanto chi parte con una prevenzione di base può pensare che il nuovo direttore sportivo rossonero, Claudio Ferrarese, sia inadeguato, vista la relativa esperienza maturata sinora in questo ruolo. Al di là del fatto che, anche nel recente passato, ci sono giovani che si sono subito ben distinti, ci pare ingeneroso e ingiusto nei suoi confronti.  A lui vanno, ovviamente, i nostri migliori auguri di buon lavoro. Una cosa, però, si può dire. E ciò che la società ha deciso, come aveva del resto fatto lo scorso anno, di puntare su una scommessa, su di un prospetto che, se tutto andrà bene, inizierà da qui la sua avventura ad un certo livello come dirigente. Solo il tempo ci dirà se la scelta è stata azzeccata, e quale sarà il reale peso del nuovo diesse nelle scelte.

Quello che è certo, è che il patron Bulgarella, dopo mesi di assenza giustificata, pare davvero avere tutte le intenzioni di riprendere in mano le redini di una situazione che, anche grazie alle persone di cui si era circondato, gli era completamente (o quasi) sfuggita di mano. Quanto il suo diretto intervento, come più volte annunciato nel corso di alcune interviste che ci sono parse in fotocopia se si guardano i proclami e i sogni, se avrà un effetto benefico o meno questo è tutto da verificare. Per il momento, ma non sarà sfuggito ai lettori che evitano di stendersi due dita di prosciutto sugli occhi e di proclamare al mondo la loro personale e dogmatica verità, registriamo una chiara distonia tra le dichiarazioni bellicose del presidente, che ha più volte ribadito l'intenzione di disputare un campionato di vertice, e quelle del nuovo diesse che nell'unica intervista concessa a un quotidiano on line nazionale (qui dovrebbe essere presentato la prossima settimana, ma il condizionale è sempre d'obbligo) ha molto più realisticamente affermato che l'obiettivo è migliorarsi (veniamo da un dodicesimo posto) e se possibile centrare i playoff.

Quale delle due visioni sarà più vicina al vero? Lo vedremo dal calciomercato, che sarà il primo vero spartiacque, con la Lucchese che affronta la stagione estiva non certo nelle migliori condizioni. Alcuni dei pezzi pregiati, grazie a una non certo lungimirante politica dei mesi scorsi, andranno via a zero; in compenso resteranno, con contratti pluriennali, giocatori che sino a qui hanno deluso. Riuscirà Ferrarese a piazzarli o toccherà a mister Gorgone recuperarli? Difficile dirlo, più facile invece fare i conti: pesano e non poco sul bilancio e dunque senza alcune di queste cessioni, la Lucchese non avrà per niente vita facile sul mercato, a meno che il presidente non metta mano al portafoglio e aumenti il budget oltre che l'importo delle fideiussioni a copertura degli ingaggi.  Che Lucchese verrà fuori dal mercato sarà il primo, vero indicatore al di là dei proclami. Poi, parlerà il campo, e quella è ancora tutta un'altra storia. 



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